ARGENTINA: VITIGNI E VINI DELL'ALTRO EMISFERO

Guido Invernizzi ci ha guidato in un viaggio virtuale attraverso i territori vitivinicoli dell'Argentina e dei suoi vini.






 La viticoltura dell'Argentina è indubbiamente legata ai fenomeni di immigrazione provenienti da Spagna e Italia, che sono alla base della presenza di molti vitigni tipici del territorio europeo. Negli ultimi due decenni del ‘900 si è assistito ad un vero e proprio salto di qualità: nuove tecniche, maggiori conoscenze e soprattutto nuovi capitali.
La diversa composizione dei terreni e le differenti zone climatiche rendono questi vini particolari e di grande interesse. Inoltre negli ultimi anni ci sono stati parecchi investimenti dall'estero per creare cantine moderne e tutelare i vigneti più antichi. L'Argentina oltre ad essere il maggior produttore del continente americano, è al quinto posto della classifica mondiale per quantità di vino prodotto.



 Iniziamo la serata con la degustazione di uno spumante metodo classico il Bodega Cruzat cuvee reserve extra brut 2011, creatura dell'enologo più famoso in Argentina, Pedro Rosell, ha un medoto produttivo molto particolare, affina per 24 mesi sui lieviti la base spumante e per altri 24 riposa in bottiglia. Ottenuto da vitigni chardonnay 75% e pinot nero 25% si presenta elegante al naso con note fruttate e il finale di crosta di pane.
 Proseguiamo la serata con due vini dell'Azienda Vallisto, nata da un progetto di tre Enologi per recuperare vigneti storici nella regione di Salta, situata a Nord del Paese.
Bodega Vallisto Torrontes 2017, è il loro vino bianco da vitigno torrontes proveniente da vigne di 60 anni coltivate a circa 1800 metri di altitudine. Nel bicchiere si presenta color giallo paglierino con sentori floreali e fruttati con un finale di vaniglia.
Altro vitigno simbolo di questa Cantina e il vitigno criolla, da cui ottengono il Bodega Vallisto Criolla "extremo" 2017,  varietà autoctona coltivata ad oltre 2000 metri di altitudine si presenta di un rosso rubino chiaro con profumi di piccoli  frutti rossi e pepe, mentre al palato ha una piacevole freschezza, dovuta alla vinificazione e maturazione esclusivamente in acciaio.



 Iniziamo la degustazione dei vini rossi con un pinot nero prodotto in Patagonia, regione sino al 1996 conosciuta per le sue bellezze naturali, grazie alla volontà di Julio Viola nasce questa realtà vitivinicola, divenuta a breve una zona con prodotti di alta qualità. Bodega Fin del Mundo Pinot Nero reserva 2016 è uno di questi vini, dal coloro rubino acceso e con profumi che virano dai frutti alle spezie, oltre al sentore di vaniglia rilasciato dei 12 mesi di maturazione in barrique.
Concludiamo la serata con due vini a base vitigno malbec, importato nei primi anni del 1900 dalla Francia e che in breve è diventato l'emblema della qualità nei vini rossi in Argentina.

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Bodega Finca Sophenia Tupungato Malbec reserva 2016, prende il nome dalla catena montuoso, Tupungato, che delimita la zona vitivinicola di Mendoza, viti coltivate oltre i 1200 sul livello del mare e raccolta manuale nel mese di aprile, ebbene si siamo nell'emisfero australe, e macerazione post fermentazione per 10 giorni. Il passaggio in botti di rovere per 12 mesi, è evidente al naso per le note speziate oltre ai sentori di fiori e frutta a bacca rossa. 
Si termina in bellezza con un vino fortificato il Mendoza Malbec "Malamado" 2014 Bodega Santa Julia, 18,5 gradi in volume alcolometrico per questo vino che riposa 24 mesi in botte dopo l'aggiunta di acqua ardente, alcool vinico, per ottenere un fortificato corposo e con residuo zuccherino piacevole, Un vino che possiamo definire da meditazione per concludere in tranquillità il nostro viaggio virtuale.




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