SAGRANTINI DAY INTERNATIONAL 2010

Per il secondo anno consecutivo Ais Varese ha presentato, in contemporanea ad altre delegazioni italiane e straniere, il Sagrantino Day.
Serata dedicata alla degustazione alla cieca di cinque Sagrantini di Montefalco D.O.C.G. con la compilazione finale di una classifica di piacevolezza. Le degustazioni, alla cieca, sono state effettuate con il supporto e la terminologia della schede di degustazione di Associazione Italiana Sommeliers e guidate da un Degustatore Ufficiale A.I.S.



I campioni in degustazione sono stati serviti considerando l'annata di produzione e la gradazione alcoolica in maniera da poter effettuare una valutazione il più corretta possibile.
L'uva "sagrantina" a Montefalco esisteva già nel 1549, come riportato in un antico ordine di mosto da parte di un mercante. Sicuramente il legame vitigno territorio è quasi indissolubile anche se era quasi scomparso negli anni '60, poi nel 1979 il riconoscimento della DOC grazie ad un gruppo coraggioso di vignaiuoli, seguito poi nel 1992 dalla DOCG e da allora la crescita è avvenuta in maniera esponenziale per arrivare ai 2,5 milioni di bottiglie per l'annata 2008.
Le annate migliori, ovvero a cinque stelle, dal riconoscimento della Doc sono quattro: 1985, 1990, 1998 e 2005.

Ecco le aziende in degustazione indicate secondo l'ordine di servizio:
Antonelli, Tudernum, Colle Ciocco, Rocca di Fabbri e Azienda Agricola Adanti.


Il primo vino degustato era il Sagrantino di Montefalco Secco DOCG 2006 Antonelli, subito a prima vista si capisce dal colore rubino tendente al porpora che il vino ha bisogno ancora di riposare in bottiglia e la conferma è data anche dai profumi floreali e fruttati con la mancanza di note speziate, al palato si rivela ancora squilibrato per la presenza dei tannini che comunque non lasciano nessun retrogusto amaro. Sicuramente un grande vino in divenire, ma attualmente ancora giovane.
A seguire il Sagrantino di Montefalco Secco DOCG 2006 Tudernum, vino teoricamente ancora giovane ma dai colori rosso rubino pieno e con profumi di viola e marasche oltre ad una nota speziata appena accennata. Le sensazioni visive ed olfattive sono confermate anche al palato: tannini importanti ma non aggessivi ha un buon equilibrio pur essendo di una annata recente.
Terzo vino in degustazione il Sagrantino di Montefalco secco DOCG 2005 Colle Ciocco, un annata a cinque stelle e si rivela subito dal bel colore rosso rubino carico, mentre dall'esame olfattivo spiccano la mora, la ciliegia e le spezie. Consideriamo che questo prodotto è stato imbottigliato circa due anni fa dopo una permanenza di 18 mesi in barriques di rovere francese. Al palato rivela tutta la sua carica di tannini e la struttura, persistente nel finale ma ancora può migliorare.
Ancora un'annata storica, il Sagrantino di Montefalco secco DOCG 2005 Rocca di Fabbri, nel bicchiere il vino è di un color rubino carico e gli archetti scendono lenti e ravvicinati.
Una grande struttura che nonostante l'imbottigliamento dopo 32 mesi dalla vendemmia ed il riposo di due anni in bottiglia, ancora si rivela spigoloso sia al palato che al naso. I profumi anche se piacevoli si limitano a frutta a bacca rossa, marasca e prugna, piccoli frutti e spezie dolci, credo che possa avere ancora un'ottima evoluzione così come al palato presenta una bella intensità e persistenza, unico neo i tannini ancora molto agressivi anche se per nulla amari nel finale. Dalle schede finali di valutazione è il vino che ha ottenuto la preferenza della larga maggioranza dei degustatori.
Siamo arrivati al quinto vino un Sagrantino di Montefalco secco DOCG 2004 Arquata di Adanti, un anno in più ed un'annata meno favorevole si riscontrano subito dal colore rubino con l'unghia leggermente granata ed anche all'esame olfattivo oltre ai classici sentori di frutta a bacca rossa si riscontra la presenza anche di cuoio e spezie. Sensazioni confermate anche dall'esame gustativo con buona intensità e persistenza e con i tannini presenti ma molto arrotondati.




Dopo le cinque degustazioni alla cieca, mentre venivano presentati i vini abbiamo servito come finale un Sagrantino di Montefalco passito DOCG 2004 Arquata di Adanti dal bel colore rosso rubino e con sentori di frutta a bacca rossa matura. Al palato grande piacevolezza dovuta allo zucchero ancora presente, vino dolce ma non stucchevole in quanto dotato di giusta freschezza e tannini. Vino intenso e persistente da bere anche da solo come momento piacevole.
Finito il "lavoro" un intermezzo gastronomico con prodotti tipici: Salame tipo Perugino, Capocollo e Lombo di maiale, Pecorino Stagionato, Pecorino Fresco e pane accompagnato con Olio Extra Vergine di Oliva e salsa di Pomodori Secchi.
Il banco di degustazione dei prodotti era affiancato dal libero assaggio dei Montefalco Rosso DOC delle aziende presenti alla serata.
Una serata piacevole e che ha permesso di approfondire le nostre conoscenze in merito ad un grande vino, grazie anche ai sommeliers della Delegazione di varese che hanno stappato e servito un bel numero di bottiglie











A CENA CON I VINI DI MONTECUCCO

Serata dedicata ai vini della Tenuta di Montecucco, presente alla serata Stefano Alessandrini, Presidente del Consorzio dei vini di Montecucco.
Questa DOC, relativamente giovane, è stata riconosciuta nel 1999 si trova in provincia di Grosseto ed è composto dal territorio di sette comuni al confine con i territori delle DOCG Brunello di Montalcino e Morellino di Scansano. Anche in questo disciplinare il vitigno Sangiovese fa la parte del leone e viene addomesticato con l'aggiunta di vitigni raccomandati per la provincia di Grosseto. I vini abbinati alla cucina del Ristorante MA.RI.NA. di Olgiate Olona sono in ordine di apparizione: Passionaia, Le Coste, Rigomoro e Scosciamonache.


Con i bocconcini di filitto di minilepre e la zuppa con porcini e fagiano è stato servito il Passonaia un rosso di Montecucco DOC 2007 ottenuto da vitigno Sangiovese 80% e Ciliegiolo per il restante 20%. E' un vino molto piacevole che alla vista presenta un bel colore rubino con sfumature porpora e con una consistenza subito visibile. Al naso si sprigionano profumi di viola e di ciliegia oltre al sentore di piccoli frutti del sottobosco. Al palato è ben equilibrato e con una buona persistenza e sopratutto un'ottima piacevolezza di beva.

Abbiamo proseguito il percorso gastronomico con i Ravioli con pernice e fois gras e il Montecucco DOC Le Coste composto da Sangiovese per il 90% con aggiunta di un 5% di Merlot ed un 5% di Cabernet. Questo vino effettua un affinamento di sedici mesi in barrique prima di essere imbottigliato. Si presenta con un bel colore rubino intenso e con profumi di frutta a bacca rossa e sentori di vaniglia. In bocca presenta un buon equilibrio e tannini piacevoli ed addomesticati dal passaggio in legno; sicuramente se abbiamo la pazienza di aspettare ancora un anno avremo grandi soddisfazioni.
Come piatto di carne ci è stato proposto la Fagianella al latte e tordi con polenta ed il vino in abbinamento non poteva che essere robusto un Rigomoro Montecucco DOC Sangiovese Riserva, tipologia che dal giugno di quest'anno dovrebbe ottenere il riconoscimento della D.O.C.G. Questo vino ottenuto da vitigno Sangiovese al 100% trascorre tutta la sua esistenza in legno, dalla fermentazione in barriques di rovere aperte con ammostatura a mano come vuole la tradizione del territorio, sino allinvecchiamento in barriques per diciotto mesi. La grande qualità di questo vino nasce comunque anche da una bassa resa di produzione oltre all'esposizione migliore dei vigneti ed alla raccolta manuale delle uve. Nel bicchiere si presenta di un bel rosso rubino intenso ed i profumi sono floreli, fruttati e speziati oltre alla vaniglia nella giusta misura.
Dopo il primo sorso abbiamo la riconferma che ci troviamo al cospetto di un grande vino, intenso, persistente e di grande armonia.



A conclusione della serata un momento importante, la consegna al Sommelier Professionista Renato Bozzetti il Diploma di Fedeltà di Associazione Italiana Sommeliers per i SUOI 30 ANNI di apparteneza all'associazione. E per brindare a questo mometo felice niente di meglio che un vino dolce, lo Scosciamonache, ottenuto da vitigni Sangiovese ed Alicante che prende il suo nome da delle bacche dolci tipiche del territorio di Montecucco.









SAGRANTINO DAY INTERNATIONAL 2010


VARESE
PALACE HOTEL Via Manara, 11 VARESE
lunedì 19 aprile 2010 ore 21:00

SAGRANTINO DAY INTERNATIONAL


Saranno in degustazione cinque aziende con il loro Sagrantino di Montefalco DOCG. Degustazione guidata di cinque vini con compilazione della scheda di piacevolezza. Conclusione con un Sagrantino Passito DOCG ed abbinamenti regionali.
Posti limitati a 50 persone e prenotazione obbligatoria.

Bicchieri in sala.
Costo Euro 15,00
tel 0331/25.26.85
info@aisvarese.it

A CENA CON I VINI DI MONTECUCCO...

Olgiate Olona (VA) Ristorante MA.RI.NA.
giovedì 15 aprile 2010 ore 20:30

A CENA CON I VINI DI MONTECUCCO

Incontro con Stefano Alessandri titolare dell'Azienda Agraria Montecucco di Cinigiano in provincia di Grosseto.

I L M E N U'
Pate di pernice con crostini
Franciacorta Brut Majolini
Bocconcini di filetto di minilepre con zucchine al balsamico
Passonaia di Montecucco DOC 2007
Zuppa di funghi porcini, patate, fagiano e formaggio
Passonaia di Montecucco DOC 2007
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Ravioli con polpa di pernice e fois gras d'anatra
Le Coste di Montecucco DOC 2006
Fagianella al latte e tordo con polenta
Rigomoro di Montecucco Sangiovese riserva doc 2005
Sfogliatine di mele e frittelle di frutta con zabaione
Passito Scosciamonaca di Colle Massari 2005
Caffè e coccole
Grappa di Montecucco riserva
PREZZO EURO 100,00
Prenotazioni ed info 0331/640463

SERATA IN ROSA

Né bianco, né rosso Chiaretto. Così recita lo slogan della presentazione dei Chiaretti del Garda in degustazione a Milano. In effetti anche per i vini in degustazione dell'Azienda Costaripa di Moniga del Garda sono definiti tali e non semplicemente Rosè dal suo enologo Mattia Vezzola.


Quattro Garda Classico Chiaretto D.O.C. il Costaripa Brut Rosè, il RosaMara, il Molmenti e il PalmArgentina.






Come apertura della serata una Galantina di coniglio con lavarello ed in abbinamento il Costaripa Brut Rosè, un metodo classico ottenuto da vitigni Chardonnay, 80%, e Pinot Nero, 20%, con spremitura comunque molto soffice del Pinot Nero (vinificato in parte in rosa e in parte in rosso).

Alla vista si presenta con colore rosa tenue ed un perlage persistente e bollicine fini. Al naso sprigiona un profumo di frutta matura ed il tipico sentore di vaniglia, ed infine al palato esprime un giusto equilibrio tra freschezza e struttura. Sicuramente il modo migliore per brindare all'inizio della serata.

Per proseguire nel tema del "rosa" si è continuato con il Garda Classico Chiaretto D.O.C. RosaMara il "vino di una notte" così nasce questo vino, a poche ore dalla pigiatura, nel pieno della notte, all'orquando l'esperienza del cantiniere interviene a separare il mosto dalle bucce per stabilire la giusta tonalità di colore. I vitigni utilizzati sono Sangiovese, Groppello, Marzemino e Barbera e con la vinificazione "a lacrima" si ottiene una resa di uva in vino non superiore al 55%.

Alla vista presente un color rosa molto tenue, mentre i profumi ricordano il biancospino oltre che l'amarena ed il melograno; buon equilibrio con ottima persistenza e buona sapidità un perfetto accostamento con il risotto allo strachitunt e pere.




Come secondo piatto è stato proposto un Sandwich di faraona con luccioperca avvolti nella pancetta ed accostato con Garda Classico Chiaretto D.O.C. Molmenti.

Questo vino premiato con il Tastevin di Bronzo dalla guida Viniplus 2010 è dedicato a Pompeo Gherardo Molmenti, ideatore nel 1896 del Chiaretto di Moniga, il vino più rappresentativo della propria storia. La vinificazione "a lacrima" e la fermentazione in botte consentono di proporre un chiaretto di particolare carattere e longevità. Imbottigliato entro il dicembre sucessivo alla vendemmia, riposa poi in bottiglia alcuni mesi. I vitigni utilizzati sono quelli classici del chiaretto ma con un colore rosa leggero con riflessi di ciliegia. Al naso si distinguono i profumi di fiori bianchi dolci (acacia) e sentore di vaniglia oltre a frutti del sottobosco. Al palato poi sprigiona tutta la sua struttura ed equilibrio esaltanto sapidità, freschezza e persistenza.




Con il dolce, Torta rustica a modo mio, un anteprima a livello nazionale dell'Azienda Costaripa, un vino dolce Chiaretto, il PalmArgentina. Abbiamo avuto l'onore di degustare questo vino dolce prima della sua presentazione ufficiale al Vinitaly 2010 e il successo ed il gradimento è stato unanime tra i presenti. Utilizza i vitigni tradizionali del chiaretto con l'aggiunta di Moscato Rosa ed il tenore zuccherino è ottenuto tramite appassimento sulla pianta tagliando i tralci dove sono appesi i grappoli.




Una serata veramente piacevole grazie alle cure dei fratelli Lovati, Giorgio in cucina e Gualtiero in sala e alla qualità e piacevolezza dei vini di Costaripa. Un ringraziamento a Mattia Vezzola, che nonostante i suoi molteplici impegni, ha dedicato una sua serata agli intervenuti trasmettendo parte del suo entusiasmo ed amore per il mondo del vino.