Racconto di una serata Siciliana...con i vini dell'Etna

Piacevole serata quella di giovedì 12 marzo '15 presso il ristorante Relais sul Lago, sede dell'incontro tra i vini dell’Etna dell’azienda Antichi Vinai e i piatti siciliani preparati appositamente da Mattia, Chef del ristorante.




 Gli ospiti, circa cinquanta, sono stati accolti dal Sommelier che ha servito su un Arancino di Riso lo spumante Etna Brut, un Metodo Charmat a base di Nerello Mascalese. La freschezza dello spumante ha equilibrato il sapore dell'arancino e abbiamo potuto notare un bel giallo paglierino brillante con delle bollicine abbastanza fini e persistenti, un naso floreale con dei frutti rossi acerbi e un tocco di mela, note minerali  riscoperte anche all’assaggio, un classico vino da aperitivo, con una struttura in più: da riassaggiare in una tiepida sera estiva.


Al tavolo, servito l’antipasto con assaggi vari, il bianco Petralava (da vitigno
Carricante in prevalenza) si è sposato con le pietanze; la struttura del vino, dal quale aspettavamo una spinta acida più marcata, ha ben sopportato gli assaggi proposti, in particolare i bocconcini di tonno in crosta di pistacchio.
 La cena, continuata con una pasta secca, Ziti con Sarde, Pinoli e Uvetta, ha dato la possibilità al Petralava Etna Bianco di rimarcare il suo connubio con il territorio siciliano; buono l'equilibrio tra il vino e la pietanza, rivisitata dallo chef con note tendenzialmente dolci date dall'uvetta e dai pinoli.


Ed eccoci arrivati alla sfida tanto attesa del Rosso. Il Mascalese si offre di accompagnare un piatto a base di pesce come i moscardini in umido, idea suggerita dall’azienda Antichi vinai a testimonianza della versatilità di questo vino, concepito proprio per accompagnare un ampio ventaglio di piatti 
che possono arrivare fino al pesce in umido, se non addirittura a quello alla griglia; un giro tra gli astanti ha ribadito che l’azzardo è riuscito, il dogma del bianco con il pesce ha iniziato a vacillare. Il Mascalese, un vino pronto con note vinose, di frutti rossi freschi, fragrante e note di erbe di campo è stato servito ad una temperatura di 14/15° per dare enfasi alla pulizia e alla pronta beva.






Il piatto di carne, ben fatto ed apprezzato dalla sala,consistente in Cotolette d’Agnello al Fieno è stato abbinato all'etichetta top dell’azienda, il Koinè Etna rosso 2010. Il vino, servito a 18° è una fedele testimonianza della carta dei vini dell’Etna; di un bel rosso rubino, con leggeri riflessi
aranciati sull’unghia e una bella trasparenza, caratteristica del Nerello Mascalese. Al naso ci è parso intenso, abbastanza complesso e particolarmente fine. Le note di frutti rossi erano più evolute rispetto alla precedente bottiglia, segno dell'affinamento in botte, e integrate con profumi di spezie e mineralità. Rimarcabile  la scelta del vigneto che ha portato in cantina uve di qualità in cui lo sbalzo termico del vicino vulcano ha pulito bene la "materia".
In bocca ritornano le note del naso, si nota una buona eleganza e persistenza, gradito il riassaggio dopo qualche minuto e a fine pasto, segno che il tannino, se ben amalgamato, può essere apprezzato anche senza piatti particolarmente elaborati e che necessitino di dare pulizia alla bocca. Un vino senza dubbio da riassaggiare tra qualche anno, anche se gli si farebbe un torto grave a non definirlo pronto.



Il dolce, una revisione dello Chef del Cannolo Siciliano, è stato accompagnato da un classico della viticultura siciliana: un Moscato liquoroso dell’Azienda Lombardo.




Serata  gradevole, che ha proiettato la mente alle prossime vacanze; chissà mai che un giro in quel di Catania non ci possa portare fino a Passopisciarro, sede di Antichi Vinai dove potremo assaggiare il loro vino direttamente alle falde del vulcano!

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