DR JEKILL E MR. HYDE

Siamo giunti alla settima edizione di "Una Fornace di...Vino" e quest'anno vorrei raccontarla in maniera diversa dal solito. Ho scelto quattro vini ottenuti da vitigni internazionali, per questo primo resoconto, e poi ne racconterò altri quattro da vitigni autoctoni; le due faccie appunto dei vini Italiani. Quali siano i Dr. Jekill e quali i Mr. Hyde è una scelta personale dei lettori e che non voglio influenzare con i miei gusti. Come ogni anno c'erano trenta vini in degustazione, anzi ad onor del vero trentuno, era presente anche il "vino di Angera" così viene chiamato localmente lo "Angliano" un rosso a base vitigno nebbiolo prodotto dall'Azienda Cascina Piano.






Tra i trenta vini in degustazione ho liberamente scelto tra quelli prodotti con soli vitigni internazionali o con un utilizzo prevalente. In ordine casuale il primo della lista è il "Maso Toresella Trentino Superiore DOC Rossso" vino prodotto con vitigni Cabernet Sauvignon, in prevalenza, Cabernet Franc e Merlot allevati sulle sponde del Lago di Toblino nei vigneti sperimentali di Maso Toresella. La raccolta delle uve avviene manualmente, vengono vinificate in uvaggio. Il vino ottenuto matura prima in barrique, per circa 15 mesi, e poi si affina per altri 4 mesi in botte grande. Dal colore rosso rubino, all'esame olfattivo spiccano subito i sentori di frutti a bacca rossa e di vaniglia. Presenta una buona presenza di tannini per niente agressivi e bilanciati dall'alcol e dai polialcoli. Buona la persistenza e piacevole la sensazione finale.










In questo vino troviamo comunque un collegamento con la tradizione del territorio, il vitigno Merlot che abbinato al Cabernet Sauvignon riesce a creare un prodotto di grande qualità. Alla vista si presenta con un colore rosso rubino intenso. La raccolta delle uve è manuale e la fermentazione viene prolungata per tre settimane al fine di avere un'estrazione di aromi e profumi ottimale. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di prugna e amarena seguite da aromi di violetta, vaniglia, mora, lampone, ciclamino, mirtillo e un accenno di peperone. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, buoni tannini. Il finale è persistente con ricordi di amarena e prugna. Vertigo matura per 12 mesi in acciaio e in barrique a cui seguono 4 mesi di affinamento in bottiglia.






Siamo in Umbria per il "Rosso Outsider 2006 IGT" di Arnaldo Caprai che con questo vino a base di vitigni Merlot e Cabernet Sauvignon, in parti uguali, ha voluto dimostrare come il territorio di Montefalco sia in grado di influenzare positivamente anche vitigni diversi dal Sagrantino. Ci troviamo in presenza di un vino prodotto con i canoni classici del gusto internazionale: Sistema di allevamento Guyot e Cordone speronato, Densità d'impianto 7/8000 ceppi per ettaro con una resa per ettaro di 60/70 quintali; raccolta e vinificazione separata con fermentazione a temperatura controllata per circa 25 giorni. In conclusione passaggio in barriques per almeno 18 mesi. Alla vista si presenta di un bel rosso rubino e la consistenza evidenzia subito la struttura alcolica. Passando il bicchiere sotto il naso è netta la percezione di frutta rossa matura ed una nota vegetale quasi balsamica, i profumi terziari sono appena percettibili e devono ancora maturare per distinguersi uno dall'altro. Subito al primo sorso evidenzia la sua paternità con una persistenza lunga ed un impatto robusto al palato, una nota piacevole dai tannini non agressivi ma presenti.







Il nostro viaggio attraverso il vino si conclude in Sicilia dove anche quì all'innovazione si arriva facendo tesoro delle tradizioni. Infatti al Nero d'Avola, 40% circa, vengono abbinati Merlot e Cabernet Sauvignon in parti uguali. La ricerca della qualità sia in vigna che in cantina ha portato questo vino a grandi riconoscimenti, 5 grappoli Ais, su tutte le guide del vino più importanti.
Come già anticipato ci troviamo al cospetto di un ottimo vino e quindi la scheda di degustazione è di facile intuizione, ma è giusto segnalare che il territorio si percepisce comunque e quindi abbiamo note di frutta e spezie, il legno non è mai invadente, e in bocca non eccede in morbidezza, ma ci lascia una buona persistenza ed equilibrio.












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