27 Marzo 2012 - Vinitaly - Verona

Verticale Masseto - Tenuta dell'Ornellaia - Castagneto Carducci (LI)

Alla presenza di Antonello Maietta,che in qualità di presidente nazionale AIS ha curato la parte introduttiva dell'evento,si è svolta la degustazione verticale di uno dei più prestigiosi e blasonati vini prodotti in Italia.


Luca Martini,miglior Sommelier d'Italia 2009,ha curato invece la sezione riferita alla degustazione guidata descrivendone con dettagliata cura ed incredibile precisione il profilo sensoriale delle sei annate presenti,così suddivise:1998 – 2000 – 2002 – 2004 – 2006 – 2008.
Ospite dell'evento, nato dalla collaborazione tra AIS, Bibenda e Vinitaly, l'agronomo Leonardo Raspini in qualità di Direttore Generale di Tenuta dell’Ornellaia e relatore principale dell'incontro.
In seguito alle sue esaustive spiegazioni è emerso come l'eccezionalità del cru Masseto,sia data dalle uniche ed pressoché inimitabili condizioni pedoclimatiche presenti in questo piccolo fazzoletto di terra,messo a dimora con vigneti nel 1984.
Condizioni esclusive ed equilibri sottili,sono essenziali per creare un prodotto raffinato,esclusivo e superbo quale il Masseto. Questo vino è ottenuto da vinificazione in purezza del vitigno di origine bordolese più coltivato al Mondo, il Merlot, qui caratterizzato da una grande struttura e longevità conferitagli dai tannini ben percepibili,ma sempre caratterizzati dalla loro estrema finezza.Superfluo ricordare che le rese (15 hl/ha) e le densità di impianto elevate,sono essenziali per ottenere un tale prodotto.





Tenuta dell'Ornellaia è estesa per 192 ettari di suolo, di cui 99 di vigneto tra i quali i 7 destinati alla produzione di Masseto. A sua volta subentra un'ulteriore zonazione composta da 3 macrozone denominate rispettivamente "Alto" dove le uve maturano prima,"Centrale" la spina dorsale del vigneto ed infine "Junior" posto nella zona bassa della collina.
Essenzialmente i fattori che vanno ad influenzare maggiormente il clima e quindi anche la maturazione lenta e regolare delle uve,sono costituite dall'esposizione verso Ovest dei vigneti che catturano la luce pomeridiana amplificata dal mare,che è limitrofo ai pendii della collina.
Inoltre,a rendere ancora più unico il terroir, concorrono anche le miti brezze marine che spirano verso i vigneti ed il riparo naturale,fornito dalla morfologia naturale del terreno,dai venti più freschi provenienti da Nord e dallo Scirocco per quanto riguarda il lato esposto a meridione.





Anche il terreno è basilare per l'ottenimento di un prodotto come questo:particolari tipologie di argille "pallide", di colore grigio con netta prevalenza limosa,conferiscono al prodotto un'insospettabile nota in equilibrio tra salinità e mineralità che emerge chiaramente in degustazione.Queste stesse argille venivano utilizzate in passato per ottenerne dei mattoni da utilizzarsi nella costruzione della tenuta. All'interno del cru Masseto è ancora presente l'edificio storico,oramai rudere, chiamato "Casa del Bezzini",nome derivante dal cognome dell'artigiano che fabbricava i manufatti. La vecchia fornace è diventata invece la cantina nella quale si svolge l'attuale processo di vinificazione.







La degustazione vera e propria è iniziata, insolitamente, dalle annate più vecchie ed in particolare dalla vendemmia del 2000 annata poco fortunata e difficile,segnata da qualche difficoltà emersa chiaramente anche in fase degustativa. Le successive vendemmie sono state invece un crescere di emozioni gusto olfattive,difficilmente descrivibili a parole.Prerogativa di ogni singola annata la presenza sia nell’analisi olfattiva che gusto-olfattiva, di frutta rossa matura a tratti anche in confettura e nelle annate più calde come il 2006 anche sotto spirito. Anche i toni speziati, a tratti con sentori di torrefazione sono presenti più o meno intensamente nelle singole vendemmie prese in esame. I tannini sempre ben presenti ma finissimi,si fanno sempre più intensi quanto più giovane diventa il vino e,come nell'annata 2008, hanno ovviamente un'irruenza che un affinamento adeguato, anche di lunghissima durata, saprà rendere più integrati nella struttura del vino.

Assolutamente spiazzante il contrasto tra l'immediata, succosa ed opulenta morbidezza che si presenta da subito dopo l'ingresso in bocca e le successive sensazioni di mineralità e sapidità presenti più o meno marcatamente a seconda dell’annata.Un buon corredo acido aiuta inoltre a conferire una buona freschezza,fattori che uniti ai già citati tannini dalla grana finissima,riescono a creare un connubio magico tra morbidezze e durezze, per un risultato eclatante.
In conclusione è superfluo confermare la raffinata potenza che questo vino sprigiona una volta deglutito:una interminabile persistenza gusto-olfattiva, a ricordo della ricca e suadente struttura che il vino stesso riesce a sprigionare in bocca con precisione millimetrica.


Luca Tonin

(fotografie:www.lucatonin.com)




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